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martedì 17 gennaio 2023

PANNI, VIAGGIO TRA I BORGHI DEI MONTI DAUNI

Chi mi legge sa bene che le mie passioni sono due: la cucina che vanta grande spazio tra queste pagine virtuali e i viaggi che mi portano alla scoperti di luoghi meravigliosi noti e meno noti. 

 L'anno è cominciato girovagando tra le terre poco conosciute della mia Puglia. Famosa per tante attrazioni rinomate e apprezzate lungo la costa adriatica e ionica. Ma ci sono luoghi incontaminati che conservano tradizioni e paesaggi che meritano di essere raccontati perchè in questi borghi la storia della cultura e l'amore per le proprie radici sta riportando in auge le loro bellezze grazie al lavoro di chi crede nelle potenzialità turistiche di questi gioielli dimenticati.

Tra questi vi racconto brevemente di PANNI, borgo in provincia di Foggia ( come tutte le piccole realtà che popolano in subappenino dauno).

Vi lascio alcuni cenni storici e le poche foto che ho potuto scattare per il poco tempo a disposizione.

Il subappennino dauno o più esattamente i Monti Dauni sono una propaggine appenninica che si estende nella parte nord della Puglia e abbraccia alcuni rilievi e numerosi deliziosi borghi che hanno conservato le caratteristiche antiche cedendo raramente alla espansione urbanistica che ne cancellerebbe la caratteristica che spesso li vede inseriti tra i borghi più belli del territorio pugliese.


A causa o meglio per merito della poca antropizzazione, in questi territori vengono salvaguardate numerose biodiversità e sono presenti varie zone di protezione della fauna e della flora. Tra i numerosi borghi che lo popolano c'è un piccolo paese sdraiato sul crinale di un colle detto Sario a 800 metri sul livello del mare che conta poco più di 700 abitanti. Panni, un piccolo gioiello che si sviluppa tra il monte Crispignano e la valle del Cervaro. In vetta al colle che accoglie il borgo svetta una torre denominata castello intorno alla quale circola la leggenda che narra dell'antica rivalità tra i borghi di Panni e Montaguto.

In realtà, secondo gli storici, la costruzione risalirebbe al cinquecento e rappresenta i resti di una torre di guardia costruita sotto la denominazione spagnola.

E' stata la coincidenza con il nostro insolito capodanno che abbiamo deciso di trascorrere in un paesino lì vicino alla ricerca di un po' di tranquillità che mi ha fatto ritornare a Panni dopo quasi trent'anni. E il paese di origine di zio Franco, marito di zia Teresa sorella di mamma. Quando lungo la strada del rientro ho scorto l'indicazione per Panni non abbiamo resistito e lo abbiamo raggiunto. Appena arrivati la più grande sorpresa è stato il "rumore" del silenzio, rotto solo a tratti dal trascorrere del vento tra le fronde degli alberi e lo stridere di qualche falco di passaggio mentre un deltaplano scivolava dolcemente sospinto dal vento favorevole che si forma nella vallata. Siamo stati accolti come parte di famiglia e portati a conoscere luoghi bellissimi naturali e punti di valore enogastronomico, storico e paesaggistico superlativi. Ringrazio per tutte le informazioni e raccomandazioni che mi hanno permesso di immergermi nuovamente in questi paesaggi pugliesi da togliere il fiato. E  ringrazio il signor Tonino che  ci ha fatto da cicerone facendoci ammirare Panni dall'alto avvicinandoci al monte Crispignano e osservare da lontano i percorsi che portano alla Madonna del Bosco risalente al XVII secolo.  

Senza dimenticare di come ci abbia fatto apprezzare le bontà gastronomiche del posto, dai salumi, alla carne, al pane, alla focaccia con i ciccioli!! Bontà superlative!!




























Dopo questa breve visita ben raccontata dal nostro improvvisato cicerone siamo stati accolti nella" locanda di Pan "con una vista mozzafiato sulla vallata e coccolati con le prelibatezze tipiche del luogo. In questo periodo invernale apre nei week-end ma con un giorno di anticipo non saprà dirvi di no neanche nei giorni feriali. Da provare, la simpatia dei gestori, il vino eccellente e le pietanze preparate con  il rispetto delle tradizioni locali non vi deluderanno. Il mio consiglio alla fine di questo breve racconto è di potenziare la nostra attenzione verso tutti i borghi a noi vicini e apprezzare le bellezze dei nostri territori.






















 Per le mie ricette vi aspetto sulla pagina facebook legata al blog.








martedì 25 ottobre 2022

GNOCCHI DI PATATE CON VELLUTATA DI ZUCCA E BRICIOLE DI SALSICCIA


Un giorno d'autunno capitammo in un piccolo paese del Molise, Larino, borgo  in provincia di Campobasso.
Il comune si suddivide in due parti, una storica e una più moderna con tutti i servizi principali. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla parte storica senza però non apprezzare la parte "nuova" che annovera sul suo territorio rovine di un anfiteatro romano. 
Nella parte vecchia ho apprezzato la facciata del duomo, le viuzze sali e scendi e i balconi adornati di verde ben curato. 
E' stato in questa occasione che ho provato gli gnocchetti replicati dignitosamente nella mia cucina


 e che lascio sulle pagine del mio diario di cucina virtuale insieme ad alcune foto del borgo!





















Ingredienti
700 g di zucca 🎃 (peso lordo)
250 g di salsiccia a budello grande
1 rametto 🌿 di rosmarino
1 piccola cipolla 
4 cucchiai di olio di oliva
mezzo bicchiere di vino bianco

700 g di patate a pasta gialla vecchie 
oppure a buccia rossa e pasta gialla
1 uovo 🥚
80-100 g di farina  (dipende dalla patata) 
semola rimacinata per lo spolvero 

Lessare le patate con tutta la buccia, una volta cotte schiacciarle ancora calde (io uso lo schiacciapatate e non le sbuccio, la buccia rimane integra nello strumento). Versarle sulla spianatoia e allargare la purea per facilitarne il raffreddamento. 

Nel frattempo sbucciare la zucca e ridurla a tocchetti, in una padella versare 4 cucchiai di olio e la cipolla finemente affettata. Farla stufare a fuoco dolce e quando sarà diventata trasparente ( attenti a non bruciarla) unire la zucca e il rosmarino. Mescolare, unire mezzo bicchiere di acqua e portare a cottura. Eliminare il rosmarino. Il composto dovrà risultare poco liquido.

Con il frullatore ad immersione ridurre in purea e tenere da parte.



Eliminare il budello della salsiccia e ridurre in briciole. Rosolare in padella con due cucchiai di olio, sfumare con il vino bianco e cuocere fino ad eliminare la parte alcolica del vino, tenere da parte.



E' tempo di passare agli gnocchi: cospargere il piano di farina, unire il purè di patate, fare la fontana e aggiungere l'uovo leggermente sbattuto, cominciare a impastare aggiungendo via via la farina necessaria ad avere un impasto morbido ma deciso, non lavorare troppo altrimenti gli gnocchi risulteranno gommosi.

formare dei rotolini spessi un dito e tagliare a tocchetti; ora si può optare nella scelta se lasciare a tocchetti o con l'apposito attrezzo pigiare delicatamente ogni tocchetto a formare una fossetta da un lato e la classica rigatura dall'altro; mamma non aveva l'attrezzo e li pigiava su una grattugia rovesciata, potete fare anche voi così se non avete la tavoletta. 


Man mano che gli gnocchi son pronti disporre su un vassoio coperto con un tovagliolo e cosparso di semola  rimacinata.



E' tutto pronto, non ci resta che mettere sul fuoco l'acqua salata per cuocere gli gnocchi. versarli nell'acqua a bollore e appena salgono a galla scolarli con la schiumarola e unirli alla vellutata di zucca con buona parte della salsiccia sbriciolata, una manciata di parmigiano, mantecare dolcemente e servire con briciole di salsiccia a decorare il piatto.



Seguitemi sulla pagina facebook

venerdì 4 giugno 2021

PARIGI - IL LOUVRE E MONTMARTRE

 

Dopo il primo racconto del mio viaggio eccomi con un nuovo appuntamento con questo articolo su un altro scorcio della capitale francese; seguitemi! 

Quando si hanno pochi giorni a disposizione da trascorrere in una grande città un aiuto irrinunciabile per muoversi è la metropolitana.

La "métro de Paris" vide la luce per la prima volta ( manco a dirlo) in occasione dell'esposizione universale del 1900, le insegne delle stazioni più antiche e artistiche in Art Nouveau furono opera dell'artista Hector Guimard  e sono ancora oggi presenti costituendo loro stesse delle attrazioni da fotografare e ovviamente non ho potuto esimermi  dal farlo 😊


insegna Art Nouveau e sullo sfondo il cabaret più famoso del mondo 

Parigi conta ben 16 linee di metropolitana, le stazioni sono contrassegnate con i cartelli mètro, motropolitain, a volte anche soltanto una M . Come estensione è seconda soltanto a quella di Londra e Madrid

se non si opta per la navigo decouverte i singoli biglietti possono essere emessi dalle macchinette presenti in ogni stazione della metropolitana.

Per i nostri spostamenti è stata utilissima ad accorciare i tempi di percorrenza visto che abbiamo avuto a nostra disposizione pochi giorni, ogni attrazione da noi scelta nella visita alla città non era distante mai più di 500 m dalla stazione scelta per raggiungerla.

secondo giorno

oggi destinazione 1° arrondissement il quartiere fulcro della città che ospita il museo più famoso del mondo.

Scarpe comode e uscita mattutina, alle 9 siamo già pronti di tutto punto. Il biglietto costa 15 euro, noi abbiamo fatto biglietto per ingresso prioritario da casa  per evitare file lunghissime. 

Metropolitana GRANDS BOULEVARD vicino hotel prendiamo la linea 8 direzione BALARD dopo due fermate  OPERA scendiamo per cambio linea la  7 direzione Mairie D'ivry;  due fermate ed eccoci alla fermata PALAIS ROYAL MUSEE DU LOUVRE, ci troviamo praticamente nel grande centro commerciale CARROUSEL DU LOUVRE che si trova a ridosso del museo. Abbiamo ingresso prioritario e quindi ci dirigiamo verso la piramide di vetro ( orribile secondo me) che accoglie i visitatori.



Inutile dire che la maestosità del tutto è spettacolare!! 

All'interno della piramide si hanno tre possibili scelte di itinerario: a destra l'ala DENON che si affaccia sulla Senna, di fronte l'ala SULLY che si sviluppa sui quattro lati della corte quadrata del museo e  a sinistra l'ala RICHELIEU che si affaccia su Rue de Rivoli. Ogni ala  comprende ben 4 piani ed ogni ala ha ben 8 dipartimenti che accolgono le opere in base a 8 categorie.

Non è semplice decidere, così come non è possibile visitare tutto il museo in un solo giorno, anzi in poche ore, prima di tutto per l'immensità delle opere contenute, per le innumerevoli sale e chilometri e chilometri da percorrere, quindi decidiamo di procedere per l'ala DENON perchè in questa sezione del museo troveremo la Gioconda, che troveremo nella sala 6 del primo piano dell'ala DENON.

Entriamo nelle sale delle sculture e all'improvviso lei, la mia preferita per cui vale la pena fare un viaggio al Louvre, no, non è la Gioconda! è AMORE E PSICHE la straordinaria scultura di Antonio Canova!!! ( sala 4, primo piano ala DENON) Emozionatissima la fotografo da ogni angolazione girandole intorno!!











Proseguiamo il percorso fino a raggiungere un crocevia affollatissimo e in cima alla scala DARU ( primo piano ala DENON)   una vista superba sulla NIKE DI SAMOTRACIA , altre foto all'infinito ma qui con più difficoltà causa ressa di turisti tutti intenti ad immortalare la sua imponenza e maestosità





La superiamo con non poca difficoltà per raggiungere la sala dove troveremo lei, piccola, piccola quanto non te la aspetti rispetto alle altre tele immense che la circondano  ma che attira milioni di visitatori ogni anno 



Devo dirvi la verità? non voglio dire che mi abbia delusa, è comunque un capolavoro, un bellissimo ritratto, un gioiello di Leonardo da Vinci ma io ho trovato molto più interessanti altre tele più grandi più elaborate che narrano scene di vita, come ad esempio una tela immensa che si trova proprio di fronte alla Gioconda, è di un altro artista italiano: Paolo Caliari detto il  Veronese, si tratta delle nozze di Cana, affascinante, mozzafiato!! (sala 6 primo piano ala DENON)

le nozze di Cana dell'artista Veronese
  

e anche la tela di Jacques-Louis David che rappresenta l'incoronazione di Napoleone  ( sala 75, primo piano ala DENON)




Tele maestose e magnifiche, opere celebrative con scene di vita vissuta, ricche di particolari minuziosi che mi hanno conquistata.

particolare della tela di David 


Percorriamo chilometri lungo le sale in su e in giù soffermandoci davanti a capolavori incredibili che non saprei mai raccontare se non con alcune foto in particolare i tesori dell'antico Egitto (piano terra e primo piano ala SULLY)








fino al culmine poco prima di terminare, esausti, il nostro giro culturale troviamo lei a salutarci, la VENERE DI MILO (sala 16, piano terra ala SULLY)


Non riuscirei, anche volendo, ad elencare tutte le opere che ho visto scorrere sotto il mio sguardo, rapito da tanta bellezza! Sono, per questa volta, soddisfatta; non avrebbe senso continuare ancora perchè non potrei immagazzinare nella mia mente tutto il sapere che è spalmato nelle centinaia di sale del museo.
Abbandoniamo l'edificio, che di per sè è magnifico con i suoi scorci sui giardini, sulla Senna, le grandi finestre, gli stucchi e i decori.










Lasciato il museo ci dirigiamo verso ARC DU CARROUSEL e quindi nei giardini de LE TUILERIES e ci riposiamo un po' all'ombra dei bellissimi alberi; ovviamente è una idea che hanno avuto tutti coloro che hanno scarpinato ore e ore e quindi ci restiamo giusto lo stretto necessario;  




lasciamo alle nostre spalle i giardini per andare alla ricerca di qualcosa da mangiare prima di tornare in hotel, troviamo Paul una paninoteca che fa ottimi panini  e ovviamente non possiamo fare a meno di approfittarne memori dell'ottima esperienza avuta a Londra. 

Ci accorgiamo di essere vicini alla stazione metro OPERA incredibilmente tutto è così vicino! Ne approfittiamo sebbene la nostra destinazione non sia lontana, ma siamo stanchi e sappiamo che ci aspetta un pomeriggio nuovamente intenso.

Arrivati ci fermiamo nella hall per un caffè perchè non vi ho detto che in questa catena fantastica di hotel è possibile prendere te, caffè o tisane e succhi accompagnati da dolcini al di fuori dell'orario di colazione; viene tutto messo a disposizione della clientela oltre ad un pass che ti permette di approfittare di questa gentilezza in ogni hotel della catena presente a Parigi.  In stanza nel frigo bar sono a disposizione bibite non alcooliche con rifornimento quotidiano. Fantastico direi!!

Ci diamo appuntamento per le ore diciassette destinazione MONTMARTRE.

Raggiungiamo la meta con la metropolitana da NOTRE DAME DE LORETTE metro n°12 ( sempre vicinissima a hotel) tre fermate e siamo alla fermata ABESSES a ridosso del famosissimo MURO DEL JE T'AIME;



 foto di rito irrinunciabile ovviamente, poi per raggiungere la cima della collina optiamo per i quintordicimila scalini comprensivi di fiatone e battiti a mille.




 Eccoci a place du Tertre cuore pulsante del quartiere e nelle viuzze che portano alla basilica che è visibile praticamente da ogni dove con i suoi scorci bianchissimi.



Che non sia conosciuta non si può proprio dire! Che sia una meta obbligata per chi va per la prima volta a Parigi è superfluo ricordarlo. Soprattutto al tramonto la scalinata davanti al SACRE COEUR e le viuzze del quartiere si popolano di ragazzi, turisti, e artisti di strada con gli immancabili vignettisti che si mettono a disposizione per ritratti o caricature. I locali si susseguono uno accanto all'altro, tra bistrot, ristorantini e negozietti di souvenir. La calca è inevitabile ma la vista della bianchissima  basilica con le sue cupole e lo stile romanico- bizantino la fa quasi dimenticare .

Costruita a cavallo tra XIX e XX secolo come voto di espiazione per le vittime contate durante la guerra franco-prussiana con un tipo di travertino che rilascia carbonato di calcio e non trattiene polvere e smog anzi diventa sempre più bianca ogni volta che piove.




Se si ha tempo ( e noi non ne abbiamo) con 6 euro è possibile salire sulla cupola e ammirare ancora di più Parigi dall'alto. Il campanile della basilica conserva la “ Savoyarde” la campana più grande di tutta la Francia con le su 19 tonnellate.




Il quartiere, un tempo villaggio rurale disseminato di mulini che rifornivano di farina la città, è un dedalo di stradine con case ammantate d'edera e ancora oggi  conserva la sua aureola fiabesca che attirò come una calamita ai primi del novecento artisti, scrittori, pittori prostitute e protettori, e qui si insediarono menti eccelse come Manet, Degan, Va Gogh fino a Picasso, Modigliani e Dalì, incantanti dal luogo e dai prezzi modici degli affitti .





Dopo aver visitato l'interno della basilica, che conserva la sua infinita bellezza solo all'esterno, ci soffermiamo brevemente ad ammirare Parigi in lontananza



 e poi passeggiamo senza meta per le stradine. Io mi soffermo ad osservare i volti delle innumerevoli persone che incrocio, scruto le loro espressioni e ascolto con simpatia le fragorose e numerose risate; scruto i vignettisti e i loro soggetti che abbassano lo sguardo quando si accorgono che li sto osservando con curiosità e un po' mi vergogno di averli messo a disagio; è una mia caratteristica quella di unire alla bramosia per l'arte dei luoghi che visito la curiosità di osservare le espressioni e i modi di fare di chi mi circonda, turisti o del luogo che siano.

Si avvicina ora di cena e dopo un veloce consulto tra le menti della compagnia si decide per una cena in un bistrot, visto che siamo qui; non sarà una cena da gourmet ma almeno sarà caratteristica.

Decidiamo una sosta rigenerante presso un bistrot sulla via principale a base di insalata nizzarda, zuppa di cipolle, manzo bourguignon e crepes suzette; menù a 16 euro e birra un litro 18 euro!!

Il tempo tiranno ci impedisce la visita allo storico cimitero; ci sono troppi luoghi trascurati, un motivo in più per ritornare qui appena possibile non credete?

Scendiamo le stradine della collina per un chilometro o poco più lasciando uno sguardo anche alla storica vigna del quartiere ( chissà perchè viene nominata in numerose guide) ed eccoci al MOULIN ROUGE, siamo nel quartiere PIGALLE, proprio sul confine con il "nostro" IX arrondissement.



Il famoso quartiere a luci rosse dei tempi andati con il suo emblema, il cabaret più famoso al mondo. Vale la pena fermarsi a fotografare.

E sono le 22 e anche oggi giornata lunghissima e chilometrica 😁, Al volo prendiamo il tram numero 30 che fa capolinea a TROCADERO e così, nonostante la stanchezza ci fermiamo ad ammirare la torre Eiffel con vista notturna 😍. Wow wow wow, ci fermiamo una mezz'ora tra orde di turisti e artisti di strada



Quindi di nuovo come il giorno prima  alla metro 9 alla fermata ALMA-MARCEAU direzione Mairie de Montreuil otto fermate ed eccoci a GRANDS BOULEVARDS nei pressi del nostro hotel.

Domani altra giornata entusiasmante verso NOTRE DAME 

to be continued ..