Questa bellissima immagine presa dal web ha come soggetto la Basilica di Santa Maria Maggiore a me molto cara
Una foto d'altri tempi per un post che propone una gustosa preparazione tipica della cucina romana un tempo di quella povera oggi di quella ricercata da chi si avventura nella gustosa gastronomia della capitale che io amo quasi quanto la città caput mundi!!
Preparazione tanto famosa da meritare di essere decantata in questo simpatico scritto in rima
coda alla vaccinara
Ner Rione Regola, tra li vaccinari,
ner core antico della Roma ricca
‘n mezzo a li palazzi centenari
è nata ‘na ricetta ch’è ‘na “chicca”.
La coda fin dai tempi... era la cosa
che distingueva la bestia dar cristiano
doppo avella assaggiata, ‘a sora sposa,
capì che er bono…nun è solo umano!
Se prima è stato ‘n piatto popolano
riservato alla classe macellaria
da quarche tempo, sembrerà ‘n po’ strano…
è ‘r fiore all’occhiello della culinaria!
-Pia ‘n par de chili de coda de vitella
e metti l’ojo ner coccio della nonna
si nun ce l’hai…vabbene ‘na padella
ce fai colori’ mezza cipolla bionna
butta la coda quanno s’è appassita
rosola tutto a foco moderato
sfuma cor vino(ne abbasteno du’ dita)
e aggiungi er sellero tutto sminuzzato
er pommidoro…. mejo la passata
sale, peperoncino(in abbondanza)
fai coce fino a quanno è spappolata..
…è na ricetta pe’ riempi’ la panza!!!!
ner core antico della Roma ricca
‘n mezzo a li palazzi centenari
è nata ‘na ricetta ch’è ‘na “chicca”.
La coda fin dai tempi... era la cosa
che distingueva la bestia dar cristiano
doppo avella assaggiata, ‘a sora sposa,
capì che er bono…nun è solo umano!
Se prima è stato ‘n piatto popolano
riservato alla classe macellaria
da quarche tempo, sembrerà ‘n po’ strano…
è ‘r fiore all’occhiello della culinaria!
-Pia ‘n par de chili de coda de vitella
e metti l’ojo ner coccio della nonna
si nun ce l’hai…vabbene ‘na padella
ce fai colori’ mezza cipolla bionna
butta la coda quanno s’è appassita
rosola tutto a foco moderato
sfuma cor vino(ne abbasteno du’ dita)
e aggiungi er sellero tutto sminuzzato
er pommidoro…. mejo la passata
sale, peperoncino(in abbondanza)
fai coce fino a quanno è spappolata..
…è na ricetta pe’ riempi’ la panza!!!!
Poesia scritta da Sabrina Balbinetti
Eloquenti versi per descrivere uno dei piatti tipici della cucina romana....mi ci sono imbattuta girovagando su google alla voce coda alla vaccinara....anche se non è la prima volta che la preparo sono sempre alla ricerca di ricette ancor più fedeli all'originale ma mi son resa conto che il metodo usato da sempre è forse quello giusto!
Anzi approfitto qui per fare appello al lettore romano verace che magari passa di qui e lo invito calorosamente a darmi una dritta in merito!!
Comunque ogni volta che capitiamo per Roma non manchiamo mai di bazzicare per Trastevere e in una delle tipiche trattorie gustare questo piatto che come ben racconta l'autrice della poesia a capo del post, da essere in principio un piatto della cucina povera, che usava il cosiddetto "quinto quarto" dell'animale riservato ai macellai o ancora ai servi di costoro, oggi rappresenta una ricercatezza!!
Che magone mi viene a pensare dove ero domenica scorsa! Ero qui
Accidenti è già passata una settimana! E inconsciamente oggi qui si è mangiato col profumo della cucina romana....volete seguirmi e sapere come la preparo?
Ingredienti
1 coda di vitello tagliata in "rocchi"
50 gr. di lardo o guanciale
50 gr. di olio
il cuore bianco di un bel sedano carnoso
2 cipolle bionde
3 chiodi di garofano
1 peperoncino piccante
2 bicchieri di vino bianco
1 scatola da 800 gr. di pomodori pelati
1/2 bottiglia di salsa di pomodoro (circa 300 gr.)
acqua q.b.
sale q.b.
La coda del vitello pesa all'incirca kg. 1,500 se si prende di bue arriva anche a 2 kg.
Viene tagliata in pezzi chiamati in romanesco "rocchi" seguendo la giuntura delle vertebre.
Dopo averla sciacquata a lungo sotto l'acqua corrente asciugarla tamponandola con carta da cucina.
In un tegame di coccio o di alluminio mettere il lardo o guanciale pestato grossolanamente con l'olio e rosolarvi per bene i pezzi di coda. Unire sedano a tocchetti privato delle foglie e cipolla tritata finemente e continuare a rosolare fino a che la cipolla sarà diventata trasparente. A questo punto versare nella pentola i due bicchieri di vino bianco e lasciare evaporare completamente.
Avvenuta questa operazione unire i pelati precedentemente ridotti a pezzetti e la salsa passata, aggiungere acqua fino a coprire la carne completamente, i chiodi di garofano e il peperoncino a pezzetti.
Salare a dovere e portare a cottura a fuoco dolce per almeno 4-5 ore. Non si può dare un tempo preciso ma una tecnica si: la carne deve staccarsi dall'osso se la infilziamo. Il sugo deve essere ristretto al punto giusto. Se la carne dovesse essere cotta prima che ciò avvenga, toglierla dal tegame, tenerla in caldo e far restringere il sugo.
Va consumata sia con del buon pane ma meglio ancora con degli ottimi rigatoni e del superlativo pecorino romano grattugiato.....la morte sua!!!!!
Eloquenti versi per descrivere uno dei piatti tipici della cucina romana....mi ci sono imbattuta girovagando su google alla voce coda alla vaccinara....anche se non è la prima volta che la preparo sono sempre alla ricerca di ricette ancor più fedeli all'originale ma mi son resa conto che il metodo usato da sempre è forse quello giusto!
Anzi approfitto qui per fare appello al lettore romano verace che magari passa di qui e lo invito calorosamente a darmi una dritta in merito!!
Comunque ogni volta che capitiamo per Roma non manchiamo mai di bazzicare per Trastevere e in una delle tipiche trattorie gustare questo piatto che come ben racconta l'autrice della poesia a capo del post, da essere in principio un piatto della cucina povera, che usava il cosiddetto "quinto quarto" dell'animale riservato ai macellai o ancora ai servi di costoro, oggi rappresenta una ricercatezza!!
Che magone mi viene a pensare dove ero domenica scorsa! Ero qui
Accidenti è già passata una settimana! E inconsciamente oggi qui si è mangiato col profumo della cucina romana....volete seguirmi e sapere come la preparo?
Ingredienti
1 coda di vitello tagliata in "rocchi"
50 gr. di lardo o guanciale
50 gr. di olio
il cuore bianco di un bel sedano carnoso
2 cipolle bionde
3 chiodi di garofano
1 peperoncino piccante
2 bicchieri di vino bianco
1 scatola da 800 gr. di pomodori pelati
1/2 bottiglia di salsa di pomodoro (circa 300 gr.)
acqua q.b.
sale q.b.
La coda del vitello pesa all'incirca kg. 1,500 se si prende di bue arriva anche a 2 kg.
Viene tagliata in pezzi chiamati in romanesco "rocchi" seguendo la giuntura delle vertebre.
Dopo averla sciacquata a lungo sotto l'acqua corrente asciugarla tamponandola con carta da cucina.
In un tegame di coccio o di alluminio mettere il lardo o guanciale pestato grossolanamente con l'olio e rosolarvi per bene i pezzi di coda. Unire sedano a tocchetti privato delle foglie e cipolla tritata finemente e continuare a rosolare fino a che la cipolla sarà diventata trasparente. A questo punto versare nella pentola i due bicchieri di vino bianco e lasciare evaporare completamente.
Avvenuta questa operazione unire i pelati precedentemente ridotti a pezzetti e la salsa passata, aggiungere acqua fino a coprire la carne completamente, i chiodi di garofano e il peperoncino a pezzetti.
Salare a dovere e portare a cottura a fuoco dolce per almeno 4-5 ore. Non si può dare un tempo preciso ma una tecnica si: la carne deve staccarsi dall'osso se la infilziamo. Il sugo deve essere ristretto al punto giusto. Se la carne dovesse essere cotta prima che ciò avvenga, toglierla dal tegame, tenerla in caldo e far restringere il sugo.
Va consumata sia con del buon pane ma meglio ancora con degli ottimi rigatoni e del superlativo pecorino romano grattugiato.....la morte sua!!!!!
auguriiiiii! arrivo a stento proprio!! bellissima Roma io l'adoro! ci ho vissuto :) bella sempre a Natale e anche a ferragosto quando si spopola è un piacere visitarla di notte :) mai fatta la coda alla vaccinare e mai mangiata ma sentivo il profumino la domenica, la signora del piano di sopra la preparava! di sicuro è un ottimo piatto! ciao cara! belle vacanze romane :)
RispondiEliminaciao carissima e buon 2013..
RispondiEliminalo sai che la coda fatta cosi la faceva spesso la mia mamma ^__^ io non so il perchè ma non l ho mai fatta nonostante che mi piaccia molto...mi segno la ricetta per farla...
un abbraccio forte carissima..
lia
Carissima Anna,auguri per un fantastico Anno Nuovo!Complimenti per questo piatto cosi' famoso e tipicamente romano...Roma rimane sempre nel cuore e cosi' la sua cucina.un caro abbraccio
RispondiEliminaAhhhhh fa sempre piacere vedere foto della mia Roma!!!!!!! La coda alla vaccinara.. ahahah che te possino.. ma ci credi che io non l'ho mai nemmeno assaggiata????? ahahaah baci e buon lunedì :-)
RispondiEliminaBuon anno cara! Vedo che hai passato le feste con Brad! :)
RispondiEliminaOttimo piatto!! :)
La prossima volta ti porto io a mangiarla :)
RispondiEliminamannaggia a te !! :) :)
ciao cara:) piacere di conoscerti! grazie per essere passata da me! mi unisco volentieri ai tuoi lettori e ti inserisco tra i preferiti!:) intanto mi godo questo splendido piatto regionale! pure vivendo a Roma ormai da anni sai che nn l'ho mai preparata?:) squisita ! un abbraccio e buona settimana:*
RispondiEliminatesssorooo !!!! ma quanto sei brava bella mia e che carina la poesia, ER SELLERO me fa' impazzi', adoro Roma e spero tanto di tornarci presto, è la più bella del mondo !!!
RispondiElimina** un grazie di cuore per il tuo bel commento, mitica !!
non sapevo venissero chiamati rocchi.. =) c'è sempre da imparare.. è uno dei piatti che prediligo ;)
RispondiEliminaIo è' da tanto che voglio andare a Roma!!!! Ne ho sempre sentito parlare di questo piatto ma non l ho mai assaggiato, ma prima o poi lo farò :)
RispondiEliminaChe belle le foto :)
Un bacione
una ricetta nuova per me...mi incuriosisce molto....bellissime le foto !!!complimenti!
RispondiElimina