lunedì 10 ottobre 2011

NOTIZIE SUL FUNGO CARDONCELLO




Mi sono resa conto che questa leccornia della mia regione è ben poco conosciuta ai buongustai miei amici bloggers ecco quindi un inserto preso dal web :








funghi hanno sempre esercitato un'irresistibile attrattiva sull'uomo sia per le loro qualità organolettiche, sia per il "mistero" che in ogni tempo ha esercitato il loro aspetto e la loro crescita






Il Pleurotus Eryngji ha una area di diffusione molto vasta che interessa praticamente l'intero bacino del Mediterraneo, ma è solo in zone limitatissime che trova il suo habitat ideale
Il territorio della Murgia è certo uno dei posti in Italia dove il cardoncello è reperibile in discreti quantitativi. Conosciuto fin dai tempi degli antichi romani, anche se Plinio il Vecchio (riferendosi ai funghi in generale) li considerava "fra i cibi meno raccomandabili", ritenuto da altri espressione di forze soprannaturali, apprezzato e studiato nel Medioevo e Rinascimento, fu considerato talmente prelibato e afrodisiaco da essere messo all'Indice del Santo uffizio perché avrebbe distolto i pellegrini dall'idea della penitenza che doveva essere collegata al pellegrinaggio del Giubileo sulla via dei Romei.
Prodotto emblematico del territorio dell'Alta Murgia è certamente tra quelli a maggior rischio di estinzione in quanto, grazie anche a politiche ambientali sconsiderate ed irresponsabili iniziate negli anni '80, lo spietramento selvaggio della Murgia sta distruggendo in maniera irreversibile l'ambiente naturale nel quale il cardoncello cresce e si riproduce.
Il cardoncello è un fungo "onesto" perché non può essere confuso, nemmeno dal raccoglitore più inesperto, con alcun fungo velenoso a differenza di tanti altri "cugini" più famosi.
Dal punto di vista gastronomico è un fungo "discreto" perché la sua presenza in un piatto mai ne condizionerà il risultato a scapito degli altri componenti, questo grazie al suo sapore gradevole e delicato.
La sua consistenza resta ottimale anche dopo la cottura ma è la sua versatilità in cucina quello che più colpisce. Si può consumare crudo, da solo, con la pasta o con il riso, in abbinamento a piatti di carne, pesce, legumi o verdure, mantenendo inalterate le sue doti organolettiche e il più delle volte esaltando addirittura l'ingrediente in associazione.





dopo  queste notizie, è superfluo dire che se si trovano in vendita non bisogna lasciarseli sfuggire!!!





3 commenti:

  1. Io lo uso poco o quasi per niente...mi devo convincere a rubarti qualche altra ricetta...ma stavolta con i funghi...Buon inizio di settimana, ciao.

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  2. Non conosco questi funghi, dalle mie parti non si trovano, ma ti credo sulla parola... devono essere buonissimi... come le scaloppine qui sotto!
    Ciao e buona serata!

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  3. Non ne avevo mai sentito parlare... mi toccherà tornare ad Anzano ;-)
    Per rispondere alla domanda che mi hai post nel commento al mio post di ieri, Anzano si trova in provincia di Foggia, ma è il primo comune pugliese dopo la fine della provincia di Avellino, che termina, invece, con La Scampitella, che è praticamente attaccata. Quindi, in realtà, il confine tra le due tradizioni gastronomiche, quella irpina e quella dauna, ad Anzano è molto labile, ma risente maggiormente della cucina dell'entroterra campano.

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grazie per essere passati a farmi visita,qualunque sia il vostro commento ,è gradito.
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