Questo è un post che merita una storia che ha ricordi molto lontani.
Ma come tutti i ricordi legati al cuore restano impressi nella memoria e riaffiorano puntuali appena un profumo, un oggetto , anche un semplice gesto riescono a farli riemergere .
Mio padre dedicava il suo tempo libero alla pesca, alla caccia e alle lunghe passeggiate sulla murgia barese.
Condivideva questa passione con molti suoi amici e spesso presi dalla passione per la caccia si spingevano fino oltre l'Adriatico in battute di caccia nelle riserve della ex Jugoslavia.
Al ritorno portava a casa il bottino preso in quei posti. Se la cosa accadesse adesso avrei molta difficoltà ad assecondare questa passione ma allora adolescente e poco presente nella cucina di mia madre mi limitavo a guardare mia nonna e zia Rosa che si adoperavano a preparare i pennuti al consumo (?!) e gustare i piatti finiti.
Per anni non ho più avuto a che fare con cacciagione di nessun genere, fino a quando il mio capitano non ha avuto il "bel regalo" da un amico che ancora va a caccia!!!!!
Ed ecco che torna a casa con un gran numero di volatili per fortuna già pronti alla cottura.
Ecco riemergere i ricordi e.....mi è toccato cucinare volatili ( e non solo quelli....ma questo è un altro post!).
Non so che qualità fossero per fortuna erano "ignudi"!
Non me ne vogliano le amiche contrarie alla caccia ma a pensarci bene in fin dei conti si vendono quaglie al supermercato..............e poi i polli non son volatili? ^____^
Ingredienti
volatili non molto grandi (quaglie o simili) i miei erano 12
pancetta tesa non affumicata (per avvolgere gli uccelli)
foglie di salvia
burro
sale
pepe
per la marinata
1 litro di vino rosso
2 foglie di alloro spezzate
1 gambo di sedano
1 peperoncino piccante
1 carota
1 cipolla tagliata in quattro
qualche bacca di ginepro
per il sugo
50 gr. di burro
20 gr. di funghi secchi
1 cipolla
poco peperoncino
1 bicchierino di brandy
2 bicchieri di vino usato per marinare
1/2 litro di salsa di pomodoro
sale q.b.
Ho lavato per bene e dove è possibile spellato gli uccelli.
Li ho messi a marinare nel vino con gli aromi e lasciati in marinatura per almeno 2 ore.
Ho tolto dalla marinata e asciugato con carta da cucina (ho tenuto da parte il vino aromatizzato).
Ho messo in ogni volatile un pezzetto di burro morbido lavorato con sale e pepe e un pezzetto di salvia.
Con la pancetta tesa ho avvolto e fermato con uno stuzzicadenti.
I funghi secchi li ho messi in ammollo come di consuetudine.
Apro parentesi: qui mentre scrivo nevica! e per Trani è un evento e chiudo parentesi.
In una pentola con un po' di burro ho rosolato gli uccelli
Ho unito funghi secchi strizzati e tritati, cipolla anch'essa tritata e peperoncino.
Dopo breve rosolatura ho bagnato con il brandy e una volta evaporato ho unito 2 bicchieri di liquido di marinatura debitamente filtrato.
Ho lasciato su fiamma vivace finchè il tutto è evaporato .
A questo punto ho messo giù foglie di salvia fresche (le avevo in freezer) salsa di pomodoro e sale .
Portato a bollore, ho abbassato la fiamma e cotto per tre ore.
Non so se succede a tutti ma per me anche nella cucina ci sono le suggestioni che risvegliano ricordi lontani.
Questa ricetta ha riportato ancora una volta il mio indimenticato papà
Il mio papà a caccia in un momento di relax sulle gambe di uno dei suoi migliori amici |
La ricetta è stata apprezzatissima e il sughetto gradito dopo la pasta pucciando con questo pane
..............e il coniglio sul pane non è un caso! (ma questo è un altro post................
Allora Claudia..........aspetto conferma ^_____________________^
Embèèèèè ma come fai a pensare che non mi sarebbe piaciuta!!!! Io adoro la cacciagione.. lo so.. lo so.. è vero.. da una parte son contraria alla caccia.. dall'altra non disdegno questi volatili.. poi io le quaglie le adoro!!! hai fatto proprio un succo ricco.. mi piace tanto Anna!!! e che belli i ricordi del tuo papà.. grazie anche della condivisione della sua foto1 baci e buona giornata :-)
RispondiEliminaUn sughetto meraviglioso! Baciotti! :)
RispondiEliminaOh cara!! Vedo che le tue tagliatelle hanno avuto proprio una degnissima fine!!! Beh! che dire un piatto strepitoso, una scarpetta perfetta e un bellissmio ricordo del tuo papà!! Bravissima!!! Un bacione.
RispondiEliminaAlla fine nevico`...
RispondiEliminaTagliatelle di farina di castagne mio maririto le adora ed e` una vita che non le facciamo.....Il sugo con i piccoli volatili non potrei mangiarlo anche se mio nonno era cacciatore e mio padre lo e` tuttora......
per cui i ricordi affiorano.
ciao farncesca
Contraria contrarissima alla caccia, ma il tuo post parla dell'amore per un padre e il tuo piatto è veramente succulento, un bacio ;)
RispondiEliminasapori e ricordi di un tempo, che appunto perché avvolti dalla nostalgia hanno un sapore speciale.
RispondiEliminaLe tagliatelle con farina di castagne devono essere speciali! Io non amo la selvaggina ma quel piatto bello ricco sembra squisito!!
RispondiEliminaE che bello il tuo post ricco di tenerezza e di amore...
Ciao Anna!
che bello il tuo papà! io a parte il pollo o tacchino non mi pare di aver mai cucinato altro :D mi fanno un pò impressione anche se mio nonno andava a caccia e quando ero piccola mia mamma cucinava questi piccoli uccellini :) ad ogni modo la ricetta sembra ottima, ricca di sapori e ricordi, ciao cara!
RispondiEliminadavvero un post speciale Anna!!!!un abbraccio!
RispondiEliminameravigliosi e delicatissimi un assaggino lo fareiiiii
RispondiEliminaTroppo bella la ricetta, troppo bello il Post.
RispondiEliminaMeraviglioso
A presto
che dolce che sei!
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